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Cosa di più folle, in questi tempi, che credere alla “cultura” ? E poi a che “cultura” credere ?
Crediamo alla cultura intesa come “coltivazione”.

Il che significa quotidianamente, metodicamente, giorno per giorno, arare, sarchiare, concimare, mondare, seminare, raccogliere, nel e dal proprio campo.
Si tratta di un “come” infinito, non di un “quale” definito.
Questo blog sarà la fiera dove si mostrano i frutti della “coltivazione”.

Benvenuto chiunque abbia raccolto dalle proprie fatiche qualcosa che sia orgoglioso e felice di condividere. Una fiera riesce bene quando molti portano prodotti di qualità
Questo blog, perciò, non è e non vuole rappresentare l’espressione di una persona sola.
Come per un’opera lirica ben realizzata (“cultura”) sono necessari spartiti, orchestra, scene, costumi, cantanti e infine, il pubblico, così per questo blog saranno necessari gli shiatsuka, operatori ed insegnanti, che, avendo esercitato esperienza e ricerca, desiderano condividerle.

Oppure chi abbia intuizioni e proposte da consolidare o esplorare.
O ancora chi abbia notizie storiche o scientifiche o bibliografiche inerenti allo Shiatsu o alla formazione di operatori ed insegnanti.
E poi ci vogliono i lettori.
Badate che leggere è una disciplina. Bisognerebbe accostarsi alla lettura con rispetto e considerazione. Pensate a quando la scrittura non esisteva. Tutto doveva essere memorizzato e riportato verbalmente o con i gesti. La scrittura, all’inizio, era riservata a sacerdoti e specialisti. Chi non ne era capace era escluso da quel mondo. Poi, nei millenni, tutto si è banalizzato. Oggi la scrittura e la lettura stanno per essere sostituiti dalle immagini.
Siamo consapevoli di cosa significa scrivere o non scrivere?
Di cosa comporta elaborare un pensiero e chiarirlo per comunicare?
Di cosa comporta usare una parola e non un’altra?
In fondo la comunicazione tramite la parola scritta è un mistero perché si tratta (in uscita) di tracciare segni che rappresentano suoni che rappresentano pensieri , per poi (in entrata) vedere i segni tracciati per interpretarli perché ridivengano pensieri, idee e/o suoni.
Quindi scrivere e leggere (e prima ancora pensare, riflettere) sono atti che vanno accostati con grande rispetto e cura.
Lo stesso rispetto e la stessa cura che tutti noi shiatsuka manifestiamo prima durante e dopo un trattamento o una lezione.
In fondo scrivere e leggere sono solo maniere di farsi sostenere da un foglio di carta.
In questa visione , perciò, un altro modo di fare pressione cioè Shiatsu o, più in particolare, Shiatsu Ryu Zo.

 


 

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